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LE CHIESE

Per un paese demograficamente piccolo ci si chiede perché esso fosse diviso, nell’organizzazione ecclesiale, in quattro Parrocchie, appartenenti a due diocesi diverse: la Parrocchia dei S.S. Filippo e Giacomo, quella di S. Giovanni Evangelista, quella di S. Martino di Tours, tutte facenti parte della Diocesi di Teano-Calvi, la parrocchia di S. Maria Maddalena appartenente alla diocesi di Capua.
Ulteriore prova della vetustà di Giano è l’intitolazione di tutt’e quattro le Parrocchie a Santi delle origini del Cristianesimo: infatti Maria di Giacomo, alla quale era dedicata la chiesa posta sul Monte S. Filippo della Parrocchia che poi, molto più tardi, sarà intitolata ai SS. Filippo e Giacomo, apostoli, era una ”pia donna”del Vangelo (madre dell’apostolo Giacomo il Maggiore), come anche Maria Maddalena, ambedue proclamate Sante; S. Giovanni Evangelista fu discepolo prediletto di Gesù, S. Martino di Tours, vescovo e evangelizzatore delle Gallie (Francia), vissuto nel IV sc.d.C., fu il primo santo non martire del cristianesimo.

CHIESA DI S. MARIA DI GIACOMO (COMUNEMENTE DETTA DI S. FILIPPO)
Sulla collina di S. Filippo, nella sua sezione inferiore, a ridosso della frazione Pozzillo, trovasi l’antica chiesa una volta intitolata a S. Maria di Giacomo, comunemente detta di S. Filippo. Essa è stata la prima chiesa della Parrocchia che successivamente sarà intitolata ai Santi Filippo e Giacomo.
L’attuale chiesa “madre” del paese, intitolata a questi due santi, fino alla metà dell’Ottocento, era costituita dalla sola “Cappella del Corpo di Cristo”, la quale era affidata alle cure del parroco di S. Maria di Giacomo.
Infatti, nella relazione sulla sua santa visita, effettuata nel 1583, Mons. Fabio Maranta, vescovo di Calvi (allora la diocesi non era abbinata a quella di Teano), cosi scriveva: «Giano è un casale di 87 famiglie e di 442 abitanti, con tre Parrocchie (esclusa quella di S. Maria Maddalena, appartenente alla diocesi di Capua, n.d.r.) ed una cappella appartenente alla Congrega del Corpo di Cristo». La visita alla Chiesa di S. Maria di Giacomo fu fatta il 25 aprile 1583. La chiesa “era ubicata tra la villa di Curti, Puzzilli e di Villa”. Ne era stato curato e cappellano D. Pietro Gallucci, di Marzano, e rettore D. Perillo Villotta di Giano.
Il vescovo appurò che il Villotta “non aveva mai recitato l‘ufficio grande né era abile a impararlo; con delicatezza lo privò della rettoria, che fu cumulata con la cappellania e affidate l’una e l’altra a D. Pietro”. Anche quest’ultimo in seguito sarà privato del beneficio per non risiedere a Giano e la Parrocchia nel 1596 passerà a D. Agostino Ferradino, della diocesi di Caiazzo. Alla Parrocchia di S. Maria di Giacomo appartenevano allora 50 famiglie, con 270 anime; aveva la rendita di 90 ducati. Nella chiesa dall’abside dominava un quadro con il Cristo nel mezzo e i dodici apostoli ai lati. Il quadro era dipinto su legno. Un altare era dedicato a S. Antonio di Vienna, dipinto sul muro e avente a lato S. Lucia” .
Mons. Filippo Positano, vescovo di Calvi (la diocesi continuava ad essere autonoma), nella relazione sulla sua visita alle Parrocchie di Giano, del 1722, annotava che la “chiesa di SS. Filippo e Giacomo, posta sopra il monte, non era officiabile e richiedeva urgenti restauri per la sua antichità” ; ne era parroco D. Giovanni Carusone.

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